Molti ritengono che la psicologia dello sport sia uno “strumento” utile solo ad atleti professionisti o comunque di alto livello. Alcuni fattori psicologici sono indubbiamente determinanti quando le abilità fisiche e tecniche hanno raggiunto il massimo sviluppo, e infatti nelle competizioni dell’élite agonistica sono gli aspetti mentali (tenacia, gestione dello stress competitivo e delle mental skills) che spesso fanno la differenza. Ma l’allenamento delle abilità mentali non è utile solo agli atleti di alto livello. Infatti, il loro sviluppo è un processo che inizia nell’infanzia e procede parallelamente allo sviluppo delle abilità motorie e, successivamente, delle abilità fisiche e tecniche; quindi l’allenamento delle abilità mentali può, anzi dovrebbe, essere praticato in tutte le aree dello sport e nelle varie fasce di età, dal bambino, all’atleta agonista, all’anziano.
L’importanza dell’allenamento mentale deriva dall’osservazione che, se praticato sistematicamente, può migliorare la tenacia mentale (mental toughness), che può essere definita come la capacità di gestire le situazioni critiche ed emotivamente negative, di essere coinvolti ed attivamente impegnati nei momenti difficili, di percepire queste situazioni come opportunità di crescita personale; una buona preparazione mentale contribuisce anche a migliorare la fiducia personale. Ma tutto questo riguarda solo chi pratica una attività sportiva? Sicuramente no! L’allenamento delle abilità mentali è utile anche nel settore dell’esercizio fisico. A questo proposito ritengo sia utile precisare la differenza tra sport ed esercizio fisico. Il primo consiste in attività praticate attraverso esercizi e/o competizioni facilitate da organizzazioni sportive, e rappresenta quindi un settore più specializzato ed organizzato del più ampio settore dell’attività fisica. In pratica chi pratica una disciplina sportiva (ad es. tennis, calcio, basket) fa parte di un gruppo, di una associazione, di una squadra e si allena costantemente partecipando anche a competizioni. L’esercizio fisico è invece una forma di attività fisica definita come movimento del corpo pianificato, strutturato e ripetitivo, finalizzato a migliorare o mantenere una o più componenti della buona forma fisica. Quindi ad esempio, non si tratta di fare solo una camminata, ma di farla seguendo un programma più meno strutturato di allenamento, non finalizzato ad un risultato agonistico, ma al miglioramento della forma psicofisica.
La ricerca ha ormai ampiamente dimostrato che l’allenamento delle abilità mentali è utile anche a chi pratica esercizio fisico. Cercherò comunque di approfondire questi aspetti nei prossimi articoli. Mi preme anche sottolineare la differenza tra esercizio fisico e attività fisica, quest’ultima intesa come ogni forma di movimento del corpo prodotta dall’apparato muscolo-scheletrico che comporta dispendio energetico (ad esempio fare le scale, fare pulizie, sollevare oggetti, camminare). Si comprende quindi come quest’ultima, pur facendo parte della nostra routine quotidiana, non sia meno importante, in quanto se fatta consapevolmente e con una certa costanza (ad esempio aumentando il numero di passi giornalieri o semplicemente impegnandosi ad utilizzare meno l’auto) può produrre un miglioramento della forma fisica e psichica. Tutto ciò però richiede motivazione ed impegno, che non tutti hanno. Anzi, recenti indagini mostrano che quasi 2/3 della popolazione Italiana è sedentaria, cioè non pratica attività fisica ad una intensità almeno sufficiente. In questi casi, appunto molto frequenti, apprendere un programma di allenamento mentale potrebbe essere utile per suscitare la motivazione a iniziare un programma di attività o esercizio fisico, oltre che per migliorare la capacità di gestire lo stress, le emozioni negative ed i momenti critici.
Quindi l’allenamento delle abilità mentali è utile non solo in un contesto sportivo ma nella vita quotidiana di ciascuno di noi. Purtroppo, nonostante le evidenze scientifiche a dimostrazione di ciò, molti ritengono anche che la preparazione mentale richieda parecchio tempo; in realtà bastano pochi minuti al giorno purché venga praticata costantemente. Sfatiamo pertanto il mito che l’allenamento mentale è solo per gli atleti di alto livello agonistico, oppure per gli atleti che hanno dei problemi o per le persone affette da disturbi psicologici: l’allenamento delle abilità mentali è utile in ogni contesto: sportivo, scolastico, lavorativo, ma a tutti, e persino a chi con lavora come ad esempio ad un pensionato o a una casalinga, e ciascuno di noi dovrebbe impegnarsi per stimolarne l’applicazione, per sé stessi ma anche per la collettività in cui viviamo.